venerdì 19 agosto 2011

Un Concordato de Facto - Comunicato Stampa.

L'ANPI Fermignano, unendosi alle Sezioni Provinciali e al Comitato Nazionale, comunica a tutta la cittadinanza che in alcun modo accetterà la cancellazione delle festività nazionali laiche (25 Aprile, 1 Maggio, 2 Giugno) prevista dal governo, con l'approvazione del decreto legge in materia di finanza pubblica, nel mese di Agosto 2011.

Rimettiamo nelle mani del Parlamento, in qualità di Potere Legislativo, il dovere di cancellare questo obbrobrio modificando la legge.

Ci rammarica la consapevolezza di questo fascismo moderno, che non impone più con la forza i suoi ordini ma li giustifica con tecnicismi economici e delega alla Comunità Europea la sovranità nazionale, esimendosi dall'assunzione della responsabilità per l'approvazione delle proprie azioni repressive. Ci chiediamo quale moralità ci sia nell'avvilire il lavoro, le donne, le famiglie e la stessa Costituzione dello Stato. Questo è il risultato dell'applicazione del decreto. E' questo un fascismo che si nasconde. Mentre a noi piace guardare in faccia i fascisti mentre si rimangiano le loro porcherie. Per questo ci rammarichiamo.

Il decreto de facto abolisce le festività non concordatarie spostandole alle domeniche più vicine. Quello che il governo ignorante non ha capito è che esiste un concordato anche per le festività laiche. Etico e Morale. Non scritto. Un concordato tra l'Italia che nasceva dopo la sconfitta nazi-fascista e l'Italia di oggi. Tra l'Italia di allora e quella di domani. A perenne monito.

Un concordato non scritto, ma firmato con il sangue di tutti quegli uomini e di quelle donne libere che hanno pagato con il loro sacrificio la realizzazione dello stato. Di tutti quegli uomini e quelle donne innocenti che sono state torturate e uccise da quel regime che andava fiero di ciò che stava facendo e che solo pochi anni prima aveva abolito il 1 Maggio come Festa dei Lavoratori (Ottobre 1922).

Le firme sono depositate, liberamente consultabili, nei monumenti ai caduti, nei cimiteri, nei cippi e nelle targhe commemorative. Vadano i nostri Parlamentari a leggere quelle firme. Sappiamo di non poter chiedere la stessa cosa al governo, visto che mai ha presenziato ad una Festa della Liberazione. L'unico della storia repubblicana.
L'atto di denigrare la Resistenza e l'Unità Nazionale rimarrà come segno indelebile delle destre italiane del dopoguerra. Ancora  legate a passati sconfitti dalla storia stessa.

Chiediamo a questo Parlamento di rendere onore a tali firme e di rispettare il patto che strinse con la Costituzione Repubblicana, impedendo che lo Stato torni in periodi bui.
Questo è un Concordato che Ci inchioda alle Nostre Responsabilità, in qualità di Cittadini tutti.

Noi italiani liberi, antifascisti e democratici, che ben conosciamo quali orrori possano essere generati da un popolo senza memoria, difenderemo con ogni mezzo a nostra disposizione quelle date e quella memoria.


Alessandro Betonica
Presidente ANPI
Sezione di Fermignano

mercoledì 18 maggio 2011

Comunicato su Presidio Antifascista ad Urbino 29 Maggio 2011

L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - Sezione di Fermignano, nell'orgoglio dei valori antifascisti che hanno forgiato la Repubblica e hanno permesso la scrittura della Carta Costituzionale, esprime la piena solidarietà ai membri dell'Assemblea Permanente di Urbino che con un presidio autorganizzato hanno difeso la Democrazia.

L' A.N.P.I. Fermignano, impegnandosi per una società dove si abbia piena attuazione della Costituzione, promuove ogni giorno ed in ogni sede opportuna una continuità culturale con quei valori. Nel rispetto del principio di Nonviolenza che la caratterizza, ribadisce che chiunque si batta per difendere la libertà, l'eguaglianza e la solidarietà, è un Antifascista e merita rispetto ed attenzione in quanto difensore della Democrazia nel nostro paese.

Non si può rimanere immobili quando i nostri valori Costituzionali vengono messi in discussione.
Non si può rimanere immobili quando la xenofobia, l'intolleranza e la prepotenza vengono usate per affermare la propria identità culturale.
Non si può rimanere immobili davanti a chi elogia metodi repressivi e antidemocratici per sottolineare la propria superiorità sociale.

E' obbligo etico degli Antifascisti scendere in piazza contro queste posizioni oltranziste e antidemocratiche.
Per questi motivi l'ANPI Fermignano dichiara la sua adesione al Presidio Antifascista del 29 Maggio ad Urbino.

Si può processare un antifascista, in quanto uomo. Ma le sue idee continueranno a camminare con i nostri piedi ed a risuonare con la nostra voce.

A.N.P.I.
Sezione di Fermignano

venerdì 11 marzo 2011

A difesa della Costituzione

L'ANPI Fermignano parteciperà all'incontro-dibattito organizzato dal G.A.D.I: 

A Difesa della Costituzione.

Sarà l'occasione per capire meglio la nostra Carta e grazie al contributo di due costituzionalisti Avv. Panero e Avv. Fagioli. 

in programma Domenica 13 Marzo ore 10:00 presso la Sala Monteverdi di Fermignano. 
(Viale Martiri della Libertà)

domenica 13 febbraio 2011

ANPI Fermignano alla Manifestazione "Se non ora, quando?"

E' con immenso piacere che intervengo a nome della Sezione ANPI di Fermignano a questa manifestazione spontanea di cittadine libere.

Come Associazione infatti cerchiamo di essere sempre presenti per il sostegno di cittadini attivi che  ritengono lesi alcuni diritti fondamentali.

Ci sentiamo parte di questo movimento spontaneo e siamo con voi.

Noi della Sezione ANPI Fermignano crediamo che i comportamenti indecorosi del Presidente del consiglio non siano l'unico motivo per cui oggi siamo in piazza. Quei comportamenti forse si potrebbero definire come la ciliegina su una amara torta.
Crediamo che la lesione della dignità della donna, vilmente ridotta a mero oggetto dell'uomo, ad uso strumentale del potere, per quanto squallido, non sia l'unico motivo per cui siamo in piazza oggi.

Anche se non ci riconosciamo nel modello che vuole il potere intoccabile e senza controllo.
Non ci riconosciamo in quella società che ci impone di piegarci al potere per il raggiungimento delle nostre aspirazioni personali, qualunque esse siano,
Non ci riconosciamo in quella società in cui "il fine giustifica i mezzi" senza il rispetto delle regole comuni.
Non ci riconosciamo in quella società in cui la costituzione repubblicana per la quale molte delle nostre madri e dei nostri padri hanno dato la vita, non viene applicata o viene sistematicamente disattesa.

Anche se non ci riconosciamo in tutto questo, devo anche dire che oggi siamo felici.
Siamo felici perchè crediamo che oltre alle motivazioni dette ci sia un altro punto che a nostro parere è fondamentale.
Oggi siamo qui per dire chiaramente a noi stesse e a noi stessi che è arrivata l'ora di realizzare una società davvero paritaria.
Per dire a noi stessi e a noi stesse che è giunta l'ora di impegnarsi in prima persona per dare attuazione a quell'articolo 3 della costituzione tanto importante quanto disatteso.
Vedete, la dignità di cittadinanza senza distinzioni di sesso, razza, lingua, opinioni o religioni, espressa nel terzo articolo dei principi fondamentali è una delle grandi conquiste costituzionali.
Per questo è importante che noi tutti iniziamo questa nuova rivoluzione culturale.

Oggi, dicevo, siamo felici.
Siamo felici perchè in questa piazza diciamo finalmente, senza distinzione di opinioni politiche, che non ci riconosciamo nel modello di società che ci viene imposto da 30 anni.
Nella nostra storia l'evoluzione dell'emancipazione femminile ha avuto notevoli difficoltà.
Dopo il primo voto a Suffragio Universale, per l'elezione dell'Assemblea Costituente sono venuti i movimenti femministi degli anni 60 e 70 che ci hanno certamente facilitato il passo, aprendoci realmente gl'occhi su quali dovevano essere gli obiettivi per la realizzazione di una società giusta in cui ogni cittadina e cittadino poteva ambire al raggiungimento delle proprie aspirazioni.
Ma, l'avvento di un certo benessere dato dal boom economico di quegli anni, ci ha forse fatto perdere di vista i veri obiettivi.
E' arrivata l'ora di riprendere in mano le redini del nostro sviluppo e soprattutto di disegnare una società differente a questa.
Davanti a questo obiettivo nessuno di noi può esimersi dal lavoro che ci si presta davanti, ognuno nel proprio ambito e secondo le proprie competenze.

 Oggi siamo felici perchè vediamo le tante donne che sono qui intervenute a sostegno della dignità di genere prima di tutto.

Oggi siamo felici perchè vediamo quanti, siano essi uomini o donne, oggi testimoniano l'alto valore dell'articolo 3 della costituzione.

Oggi siamo felici perchè sappiamo di non essere più i soli o i pochi che portano avanti questa battaglia di libertà e di progresso. Con noi e come noi, oggi, domani e nei giorni a venire, in migliaia di altre piazze, ci sono e ci saranno milioni di persone che ribadiscono che la nostra idea di società è diversa da questa.

Oggi infine siamo felici perchè mi è fin troppo facile fare un paragone con le migliaia di donne della resistenza che, civile o armata che fosse, hanno preso parte alla costruzione di questo nostro paese.
Donne che hanno contribuito con il loro sangue e con il loro dolore a redigere quella magnifica carta che chiamiamo costituzione.
Donne della nostra terra come Leda Antinori a Fano o Angela Lazzarini a Macerata Feltria che hanno pagato con la vita le azioni di supporto ai Partigiani, oppure donne come Valchiria Terradurapartigiana combattente a dare ordini ai compagni partigiani della 5 brigata Garibaldi di Pesaro.

Voi donne siete come loro.
La vostra battaglia è la nostra battaglia.
La vostra resistenza è la nostra resistenza.

Per questo oggi vi ringraziamo.
Alessandro Betonica
Presidente della Sezione 
ANPI Fermignano

mercoledì 9 febbraio 2011

Se non ora, Quando?

L'ANPI Fermignano promuovendo l'azione attiva della cittadinanza, comunica che prenderà parte alle iniziative per il sostegno della dignità della Donna e del decoro Istituzionale.
Saremo presenti nelle Piazze di Fermignano (Sabato 12 Feb. ore 17:00 Piazza Garibaldi) e di Urbino (Domenica 13 Feb. ore 16:00 Piazza della Repubblica) per ribadire che come dichiarato dall'articolo 3 della nostra carta costituzionale, i Partigiani versarono il loro sangue per costruire un'Italia diversa da quelle che, indegnamente, priva la donna di ogni dignità e la costringe ad una esistenza usa e getta, sottomessa al potere maschile.
Ringraziando gli organizzatori per il lavoro profuso.

giovedì 27 gennaio 2011

27 Gennaio 2011

Gualfardo Rombolini al Congresso dell'ANPI Fermignano
Mi chiamo Gualfardo Rombolini, sono nato a Urbino il 13 Settembre 1924 e risiedo a Fermignano.

Dichiaro sotto la mia responsabilità che gli avvenimenti di questo diario sono realmente accaduti, può variare solo qualche data, pochi giorni, perchè in quel periodo, specialmente a Berlino, non si aveva esatta percezione del tempo.

Il lettore dovrà tenere presente che non si poteva scrivere sempre, a volte per mesi si prendevano solo piccoli appunti, così troverà il presente e il passato in poco spazio.
Sono convinto di non voler modificare troppo il diario per non stravolgerlo, perchè è stato scritto da un soldato che ha frequentato la quinta elementare.
Chi leggerà questo diario avrà solo l'impatto con la realtà: due anni di storia così come sono stati vissuti, senza l'aggiunta di altro e senza l'intento, nemmeno involontario, di romanzare.
Questo è il racconto di un semplice soldato di fanteria richiamato sotto le armi, non ancora diciannovenne, per fare il proprio dovere come tanti altri. Sono riuscito, malgrado tutto, nelle condizioni terribili in cui mi trovavo, a trascrivere, giorno dopo giorno, con e su materiale di fortuna che ancora conservo, le mie memorie di prigioniero nei campi nazisti, nascondendo, a vlte un pò avventurosamente, queste pagine per non essere scoperto e inviato al campo della morte come spia.
Sembrerà strano, ma questo diario non è mai stato più riletto, se non in occasione della pubblicazione, e conservato nel fondo di un cassettocome una reliquia appartenente a qualche mio antenato.
Si, c'è parte della mia vita e di tanti altri che non sono più tornati.
Forse per il lettore sarà una storia come tante, di altri che si sono trovati in quelle tragiche circostanze, ma per chi come me ha subito quella esperienza, rileggere quelle pagine ha significatoprovare di nuovo sofferenza e disperazione, al punto da temere di non riuscire a concluderne la lettura, poichè gl'occhi mi si riempivano di lacrime.
Il lettore non pensi che dopo una simile esperienza la vita possa riprendere normalmente: no, non si è più quelli di prima, perchè le umiliazioni e le violenze subite privano dei sentimenti e dell'umanità, ti fanno sentire vivo solo nelle membra indolenzite e nella pelle che appena ricopriva le tue misere ossa. E pensare che non avevo nemmeno avuto il tempo  di prendere in mano il fucile, travolto da eventi che a malapena riuscivo a comprendere, e ho pagato per non aver voluto combattere contro i miei fratelli dopo la cattura conseguente agli avvenimenti successivi all'8 settembre 1943.
Come è accaduto ad altri ho voluto raccontare questa mia esperienza fin dal tempo della prigionia perchè forse la speranza di sopravvivere a un certo punto si identificò con quella di fare comunque conoscere la mia storia e questo desiderio a volte penso mi abbia effettivamente aiutato nei momenti più critici fino a dare un senso alla stessa liberazione dalla prigionia.
Queste pagine, il lettore l'avrà capito, sono nate dunque dal bisogno di testimoniare, bisogno che in fondo, forse inconsciamente, mi ha dato la forza di resistere.
Testimoniare degli orrori di cui sono stato vittima e di altri ancora peggiore che mi hanno sfiorato oppure che ho conosciuto indirettamente dal racconto di altri disgraziati.
La mia speranza, infine, è che si conservi la memoria di tutto ciò e che essa sia trasmessa ai giovani perchè sappiano, anche oggi, riconoscere e scegliere la parte giusta: quella della dignità, della solidarietà, dell'umanità

Gualfardo Rombolini



[Questo testo è la prefazione del Libro :"Dietro il filo spinato - L'altra faccia della resistenza" Il diario originale della deportazione di Gualfardo Rombolini. Fermignanese]

domenica 23 gennaio 2011

Bombardamento di Urbania. 23 Gennaio 1944

L'ANPI Fermignano saluta ed esprime vicinanza verso tutti i Cittadini di Urbania che oggi hanno ricordato il Bombardamento subito nel 1944.
L'orrore della Guerra non può essere dimenticato, per questo ringraziamo l'amministrazione e tutti i convenuti per aver reso speciale, nella sua tristezza, questo giorno.